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6.02.2021 |
Scritto da: La Seconda Gioventu |
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Sintomi di disidratazione negli anziani: riconoscerla per aiutarli al meglio!
I sintomi di disidratazione negli anziani sono numerosi e molti di essi sono facilmente riscontrabili anche da parte di persone con poca esperienza in ambito medico che si occupano della loro assistenza.
Continua a leggere per scoprire quali sono e se sei alla ricerca di una casa di riposo per un anziano, siamo a tua disposizione: contattaci adesso! Ti risponderemo in pochissimo tempo!
Disidratazione: maggiore rischio per gli anziani!
Gli anziani, rispetto agli adulti e ai bambini, hanno un maggior rischio di disidratazione principalmente perché invecchiando lo stimolo della sete si attenua. Al minore introito di liquidi per via orale si accompagna, però, la normale perdita di liquidi giornaliera che si espleta attraverso le urine, le feci e la sudorazione.
Se alla perdita di liquidi si accompagna uno scarso o assente stimolo della sete è facile rischiare la disidratazione una condizione che se non viene riconosciuta tempestivamente può indebolire l'organismo ed esporre a patologie molto gravi o alla morte per infarto cardiocircolatorio. Come riconoscere, però, la disidratazione nell'anziano?
Sintomi di disidratazione nell'anziano: i principali campanelli d'allarme
Il principale sintomo della disidratazione negli adulti è la sete ma questo, come abbiamo visto, non è un buon indicatore negli anziani perché possono non sentire il bisogno di bere o sentirlo in maniera poco proporzionata al loro livello di disidratazione. Altri indicatori importanti sono i seguenti:
blocco della sudorazione con conseguente aumento della temperatura corporea legata al surriscaldamento dell'organismo;
diminuzione del bisogno di urinare e urina particolarmente scura e densa;
stato di debolezza generale e frequenti crampi muscolari;
secchezza delle mucose (della lingua e della bocca principalmente), della pelle e delle labbra;
presenza di bulbi oculari infossati;
calo del peso corporeo;
mancanza di lacrime nel pianto;
maggiore frequenza cardiaca e spesso tachicardia.
In presenza di una combinazione di questi sintomi in una persona anziana soprattutto se parzialmente o completamente non autosufficiente è necessario rivolgersi al medico curante che valuterà lo stato di salute generale e indicherà il miglior modo di intervenire. Nei casi più gravi, infatti, si rende necessario il ricovero in ospedale.
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